Monday 14 March 2011

La Costituzione è sempre all’ultima moda

Gli italiani a Londra hanno mantenuto la loro promessa anche questa volta, scendendo in piazza il 12 Marzo per difendere la Costituzione.

La folla, pur non numerosa come nella precedente manifestazione ‘Se non ora, quando?’, si è avvalsa di numerosi e approfonditi interventi da parte dei rappresentanti del gruppo organizzatore della marcia stessa, il Popolo Viola London. Tricolori di varie dimensioni hanno contribuito a rendere più intensa l’atmosfera.

La folla si è riunita, come di rito, nel primo pomeriggio a Richmond Terrace, di fronte alla sede del PM in Downing Street. Sono stati ricordati i valori della Resistenza, da cui la nostra Costituzione è nata, citando il pensiero di alcuni suoi valorosi esponenti e ponendo l’accento sia sull’importanza del pensiero democratico che dello stato di diritto.

E’ stato sottolineato il valore degli art. 1 e art. 4 della Costituzione, offesi da lavoro precario e giovani costretti a passare da uno stage al successivo senza prospettive per il futuro, con la conseguente fuga di cervelli all’estero. E’ stato inoltre evidenziato il problema del lavoro svolto in condizioni non dignitose.

Il mancato rispetto dell’art. 21 in un paese in cui l’informazione tutta, internet escluso, è in mano al Presidente del Consiglio, è stato un altro dei temi centrali della protesta e non meno scottante di quello dell’istruzione. Sembra infatti che l’attuale Governo voglia scardinare gli art. 33 e art. 34 che difendono sia il valore della scuola pubblica che il diritto di ognuno all’istruzione in base alle proprie capacità.

Il tema del vilipendio dell’art. 3 sulla pari dignità sociale di tutti i cittadini e soprattutto dell’art. 54, calpestato da figure politiche di rilievo che continuano ad applicare o meno la legge in base ai propri interessi personali, hanno contribuito ad animare lo scambio di idee tra la folla. Alcuni partecipanti, infatti, sono intervenuti per esprimere la loro opinione.

Tra i vari italiani presenti all’evento c’era Rossella Merlino, trentaquattrenne che collabora attivamente con il Popolo Viola London e lavora nella capitale britannica come ricercatrice.

“Sono molto vicina alla difesa dell’art. 3 della Costituzione; la pari dignità sociale è un diritto essenziale e deve essere preservato tenacemente da tutti gli italiani – spiega Rossella – purtroppo, invece, stiamo retrocedendo: da un lato c’è il nostro Primo Ministro pronto ad attaccare gli articoli costituzionali, manipolandoli a difesa dei suoi interessi personali; dall’altra c’è una popolazione poco partecipe alla vita politica ed un Governo che di certo non agevola tale interazione”.

Numerosi gli studenti decisi a manifestare, come Francesco Mandolini, che frequenta la London School of Journalism.

“Sono qui soprattutto a difesa degli art. 33 e art. 34 della Costituzione. I forti tagli alla scuola pubblica rendono il nostro Governo un elemento di attacco alla pubblica istruzione nel suo complesso. La scuola, oltre ad essere un diritto ineludibile per ogni cittadino, è lo strumento che aiuta a formare le menti e quindi a pensare. Sembra che i nostri politici temano un popolo dotato di opinioni proprie”.

Il C-Day a Londra ha inoltre catturato l’attenzione di qualche passante inglese solidale alla nostra causa, come Richard Willmsen, insegnante trentottenne che ha citato il problema del mancato rispetto dell’art. 21 della Costituzione.

“E’ fantastico vedere un popolo così motivato nel difendere i propri diritti. Mi sembra che in Italia non ci sia libera informazione e credo il problema consista nel fatto che tutti i media sono in mano a Berlusconi. Internet è l’unica oasi di libertà, poiché permette la libera espressione dei cittadini, ma non l’accesso ai veri piani del primo Ministro. Temo per il futuro della Gran Bretagna – rivela Richard– e spero che Murdoch non dia vita ad un panorama mediatico simile a quello italiano”.

Subito dopo lo scambio d’idee davanti a Downing Street, i manifestanti si sono mossi attraverso Trafalgar Square e Green Park, per poi giungere a Grosvenor Square, di fronte all’Ambasciata italiana. Proprio lì, tra slogan sulla difesa degli articoli della nostra costituzione e ringraziamenti finali, i partecipanti si sono uniti lungo le note della partigiana Bella Ciao.

Tutte le principali piazze italiane, in contemporanea, si sono colorate di verde, bianco e rosso rendendo così possibile il C-Day. Migliaia di persone, unite in tanti cortei diversi, hanno marciato animate dallo stesso forte desiderio di rispondere all’attuale emergenza democratica.

No comments:

Post a Comment